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Aderenza alla terapia per l’asma: comprendere le cause della scarsa compliance e come superarle

Molte persone faticano a seguire con regolarità la terapia per l’asma prescritta: sia per motivi pratici che emotivi oppure legati alla percezione della malattia. Comprendere perché accade e come superare questi ostacoli permette di migliorare il controllo dei sintomi e vivere con maggiore tranquillità.
28/11/2025
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Questo articolo è stato redatto a scopo informativo. Le informazioni contenute in questa pagina non intendono sostituire un parere medico. I professionisti del settore sanitario che lo desiderano possono fare clic qui per accedere alla piattaforma OnTime dedicata all'aggiornamento scientifico.

Chi convive con l’asma sa che questa malattia può presentarsi in modo silenzioso.  
Ci sono giorni in cui il respiro è libero e la terapia di mantenimento sembra quasi superflua, e altri in cui basta uno sforzo, un raffreddore o un cambiamento di temperatura per avvertire subito un peso al petto.

Proprio questa alternanza rende difficile mantenere costante la terapia per l’asma. Molte persone interrompono i trattamenti nei periodi di benessere o li utilizzano solo quando compaiono i sintomi, senza realizzare che in questo modo il rischio di peggioramenti aumenta. Gli studi confermano che la scarsa aderenza alla terapia è una delle principali ragioni di un controllo non ottimale dell’asma.

Questo articolo esplora le cause più comuni di questa scarsa aderenza e propone strategie concrete che possono aiutare chi convive con l’asma a gestire meglio la propria salute respiratoria. 

Che cosa significa davvero seguire correttamente la terapia?

Nel caso dell’asma, aderire alla terapia non significa semplicemente assumere un farmaco quando si manifesta il respiro affannoso. Significa seguire un percorso quotidiano, che ha l’obiettivo di prevenire le riacutizzazioni e mantenere bassa l’infiammazione delle vie respiratorie.

La terapia per l’asma, infatti, si basa spesso su due componenti: i farmaci di mantenimento, da usare ogni giorno, e i farmaci di emergenza, da utilizzare solo in caso di sintomi improvvisi. Il problema è che i farmaci di mantenimento sono poco “percepibili”: chi li assume regolarmente spesso si sente bene, e proprio per questo può pensare di non averne più bisogno. 

Perché molte persone hanno difficoltà a seguire la terapia?

Il senso di “stare bene” può trarre in inganno. Molte persone interrompono o riducono la terapia perché non avvertono sintomi. Poiché l’asma è una malattia infiammatoria cronica, l’assenza di disturbi non significa che l’infiammazione sia scomparsa. Anzi, smettere la terapia proprio quando sembra andare tutto bene può favorire il ritorno dei sintomi in modo più intenso.

La vita quotidiana è piena di richieste. Tra impegni familiari, lavoro e ritmi frenetici, non è raro dimenticare l’inalatore o rimandarlo alla sera per poi accorgersi di aver saltato la dose. L’asma, a differenza di altre malattie più visibili, tende a passare in secondo piano quando non provoca fastidi immediati.

Gli inalatori non sono sempre facili da usare. La tecnica di inalazione è un ostacolo più diffuso di quanto si pensi. Ogni dispositivo ha un funzionamento diverso, e una minima variazione nel modo di utilizzarlo può ridurre drasticamente la quantità di farmaco che arriva ai polmoni. Molte persone non ne sono consapevoli e attribuiscono la mancanza di miglioramento al farmaco, quando in realtà il problema riguarda la tecnica.

Timori e idee sbagliate sui farmaci. La paura degli effetti collaterali, il timore di “abituarsi”, o la convinzione che il farmaco di mantenimento sia meno importante di quello di emergenza influenzano in maniera significativa il comportamento delle persone. 
Le emozioni e le credenze personali, soprattutto quando non sono discusse con un professionista, possono diventare barriere importanti.

La terapia richiede costanza, e la costanza può affaticare. Seguire ogni giorno una cura a lungo termine può diventare faticoso. Anche le persone più motivate possono attraversare periodi in cui la terapia viene trascurata, soprattutto quando la malattia sembra sotto controllo. 

Che cosa accade quando la terapia non viene seguita con regolarità?

La scarsa aderenza ha conseguenze concrete. Aumentano gli episodi di respiro affannoso, si intensifica la necessità di ricorrere ai farmaci di emergenza e cresce il rischio di crisi improvvise che possono richiedere cure urgenti.

Inoltre, l’infiammazione può progredire in modo silenzioso, rendendo le vie respiratorie più reattive e sensibili agli stimoli. Questo non solo peggiora la qualità della vita, ma può portare - con il tempo - a un controllo più difficile della malattia.

Gli studi dimostrano che le persone che seguono la terapia per l’asma con continuità hanno meno riacutizzazioni, meno ricoveri e una qualità di vita nettamente migliore. Inoltre, imparano a “prevedere” i momenti di maggiore vulnerabilità, come i cambi di stagione o un raffreddore, e si sentono più sicure nel gestire la malattia. 

Come si può migliorare l’aderenza? Approcci pratici che funzionano davvero

Affrontare la scarsa aderenza non significa puntare il dito contro chi fatica a seguire la terapia. È un percorso condiviso tra la persona e il professionista sanitario, che richiede comprensione, ascolto e piccole strategie quotidiane.

Una delle più efficaci consiste nell’inserire la terapia nella routine giornaliera, associandola a un gesto ricorrente come la colazione o la preparazione per andare a letto. Quando un’abitudine si lega a un’altra già consolidata, la probabilità di dimenticarla diminuisce.

Anche la tecnologia può dare un aiuto prezioso. Applicazioni per smartphone, sveglie programmabili e dispositivi che registrano l’uso dell’inalatore permettono di monitorare la regolarità della terapia. Per alcune persone rappresentano un supporto discreto ma efficace per rimanere costanti.

Un altro passaggio fondamentale è la revisione periodica della tecnica di inalazione. Un breve confronto con il medico o con il farmacista può correggere piccoli errori che si accumulano nel tempo. Molti professionisti propongono anche dimostrazioni pratiche o video tutorial per aiutare a memorizzare i movimenti corretti.

L’aspetto emotivo non deve essere trascurato. Parlare apertamente dei dubbi e delle paure legati ai farmaci permette al professionista di chiarire equivoci e rassicurare, oppure di proporre terapie alternative ove disponibili. Quando la persona si sente ascoltata, la motivazione aumenta.

Infine, il coinvolgimento delle persone vicine può essere utile. Avere un familiare informato sul percorso terapeutico crea un piccolo sistema di supporto che facilita la continuità. 

Conclusione

La terapia per l’asma è un percorso che richiede attenzione costante, ma che può diventare molto più semplice se ne si comprende il valore e il funzionamento. Le difficoltà nell’essere regolari non sono un fallimento personale: sono parte della vita quotidiana di molte persone.

La chiave sta nel trasformare la terapia in una routine sostenibile, nel chiarire eventuali dubbi con il medico e nel ricordare che un uso regolare dei farmaci non serve solo a “curare” i sintomi, ma soprattutto a prevenirli.

Una buona aderenza permette di respirare con maggiore libertà, riduce gli episodi di emergenza e migliora la qualità della vita. È un investimento sul proprio benessere, giorno dopo giorno. 

 

 

Approfondimenti

Asma: come una comunicazione efficace migliora l’aderenza terapeutica 

Uso degli inalatori: ecco come migliorare la tecnica per ridurre gli errori d’uso più comuni 

 

Referenze

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