Questo articolo è stato redatto a scopo informativo. Le informazioni contenute in questa pagina non intendono sostituire un parere medico. I professionisti del settore sanitario che lo desiderano possono fare clic qui per accedere alla piattaforma OnTime dedicata all'aggiornamento scientifico.
Il Rapporto, nato dall'esigenza di un quadro chiaro sul SSN, raccoglie dati da varie fonti (Tessera Sanitaria, tracciabilità farmaci, sistemi regionali) per misurare spesa, consumo, distribuzione geografica e differenze demografiche.
La sua struttura complessa (nella versione del 2023 conta oltre 700 pagine) offre una "fotografia" dettagliata dell'assistenza farmaceutica, essenziale per comprendere i meccanismi di erogazione e la spesa sanitaria. L'AIFA non solo raccoglie i dati, ma li analizza criticamente per supportare decisioni politiche, individuare inefficienze e promuovere una gestione sostenibile delle risorse sanitarie in un contesto di rapida innovazione terapeutica e pressione sui bilanci.
Consumo di farmaci: un’Italia che invecchia e consuma di più
Nel 2023, i cittadini italiani hanno ricevuto mediamente 1.020 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti. L’espressione "1.020 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti" indica quante medicine vengono usate in media nella popolazione. Immaginando un gruppo di 1.000 abitanti, ogni giorno vengono assunte 1.020 dosi di farmaci.
Questo vuol dire che, in media, ogni persona prende circa una dose al giorno. Ma, dato che il numero di dosi è leggermente superiore al numero di abitanti, alcuni italiani prendono più di un farmaco al giorno.
Questo dato segna un incremento del 2,5% rispetto al 2022, confermando un trend di crescita costante negli ultimi anni. L’aumento è in parte spiegabile con l’invecchiamento della popolazione, che comporta una maggiore incidenza di patologie croniche e, quindi, una maggiore necessità di trattamenti farmacologici.
A livello territoriale, il consumo di farmaci non è uniforme: è infatti maggiore nel Sud Italia, con la Campania e la Sicilia in testa alla classifica. Questo divario può riflettere differenze demografiche, socio-economiche e di accesso ai servizi sanitari.
La spesa farmaceutica: un peso crescente
La spesa farmaceutica totale in Italia nel 2023 ha raggiunto i 32 miliardi di euro, con un aumento del 3% rispetto all’anno precedente. Si tratta di una voce di spesa rilevante sia per il sistema sanitario pubblico sia per le famiglie.
La spesa pubblica, finanziata dal Servizio Sanitario Nazionale, rappresenta circa il 75% del totale, mentre il restante 25% è a carico diretto dei cittadini. Questo dato sottolinea l’importanza delle politiche di rimborso e dei meccanismi di contenimento dei costi, in un contesto in cui l’accesso equo ai farmaci rimane una priorità di salute pubblica.
Le classi terapeutiche più prescritte
Analizzando le categorie terapeutiche, i farmaci cardiovascolari si confermano i più prescritti in Italia, rappresentando circa il 30% del consumo totale. Questa evidenza è coerente con l’elevata prevalenza di patologie cardiovascolari nella popolazione italiana, specialmente tra gli anziani.
Un altro dato significativo riguarda i farmaci del sistema nervoso centrale: il loro consumo è aumentato del 4% rispetto al 2022, con una crescita particolarmente marcata degli antidepressivi. Questo trend suggerisce una maggiore attenzione alla salute mentale, tema reso ancora più urgente dalle conseguenze della pandemia di COVID-19.
Infine, gli antibiotici hanno visto un incremento del 6% nel 2023. Dopo il crollo registrato negli anni della pandemia (grazie anche alle misure di distanziamento sociale), il loro utilizzo sta lentamente risalendo, richiedendo però un continuo monitoraggio per prevenire fenomeni di antibiotico-resistenza.
Uso dei farmaci nelle diverse fasce d’età
Un altro elemento analizzato dal Rapporto OsMed è la distribuzione del consumo di farmaci per fasce d’età. Gli anziani, ovvero le persone con più di 65 anni, rappresentano il 40% del consumo totale di farmaci. In media, un anziano assume 3,5 farmaci diversi ogni giorno. Questo fenomeno, noto come “polifarmacoterapia”, è strettamente collegato alla gestione delle patologie croniche multiple, ma comporta anche rischi come le interazioni farmacologiche e gli effetti collaterali.
Per quanto riguarda bambini e adolescenti, il consumo rimane stabile, con una leggera prevalenza di farmaci per l’asma e per le allergie. È interessante notare come, in questa fascia di età, vi sia una maggiore attenzione alla prescrizione appropriata, anche grazie alle campagne di sensibilizzazione sui rischi di un uso non corretto dei farmaci nei più giovani.
Tendenze emergenti: innovazione e digitalizzazione
Il 2023 ha confermato alcune tendenze già emerse negli anni precedenti, ma le ha anche amplificate. Tra queste, spicca l’aumento dell’uso di farmaci innovativi, in particolare biologici e biosimilari. Questi farmaci, fondamentali soprattutto in ambito oncologico e reumatologico, rappresentano una frontiera terapeutica importante, ma pongono anche nuove sfide in termini di sostenibilità economica.
La crescita dell’impiego dei biosimilari, in particolare, si traduce in un’opportunità per ridurre la spesa sanitaria senza compromettere la qualità delle cure. Tuttavia, affinché il potenziale risparmio si concretizzi, è necessario favorire una maggiore fiducia da parte dei pazienti e dei medici verso questi trattamenti.
Un'altra tendenza rilevante riguarda la digitalizzazione dei processi: l’uso di strumenti digitali per la prescrizione dei farmaci, per il monitoraggio dell’aderenza terapeutica e per l’analisi dei dati clinici è in aumento. L’obiettivo è migliorare la qualità delle cure, ottimizzare le terapie e favorire una gestione più personalizzata dei pazienti.
Conclusioni: una fotografia in evoluzione
Il Rapporto OsMed 2023 offre uno spaccato ricco e complesso dell’uso dei farmaci in Italia. Emergono chiaramente alcune priorità su cui sarà necessario lavorare nei prossimi anni:
Promuovere l’uso razionale dei farmaci, evitando sprechi e inappropriatezze prescrittive.
Investire nella gestione della polifarmacoterapia, soprattutto negli anziani.
Favorire l’adozione di farmaci innovativi e biosimilari, garantendo però percorsi informativi adeguati.
Sostenere la digitalizzazione del sistema sanitario, come strumento per migliorare l’efficienza e la qualità dell’assistenza.
Il sistema farmaceutico italiano, pur mostrando segnali di vitalità e di capacità di innovazione, dovrà confrontarsi sempre di più con la sfida della sostenibilità e della centralità del paziente. Solo così sarà possibile garantire un accesso equo e appropriato alle terapie, rispondendo alle esigenze di una popolazione che cambia.
Referenze
L'uso dei farmaci in Italia - Rapporto OsMed 2023, https://www.aifa.gov.it/-/l-uso-dei-farmaci-in-italia-rapporto-osmed-2023